Un fondo pensione in bitcoin?
ANDREA SIGNORELLI, La Stampa, Italia
Un fondo pensione in bitcoin?
Il valore della criptomoneta continua a crescere e attira l’attenzione dei risparmiatori, ma non mancano i rischi
Nel giro di sei mesi, il valore dei bitcoin è quasi quadruplicato: a novembre 2016, la più nota delle criptovalute ha toccato i 700 dollari, a marzo ha superato la quotazione di un’oncia d’oro (1.200 dollari) per poi salire ancora e toccare, a fine maggio, i 2.800 dollari. Da allora, le acque si sono leggermente calmate e nelle ultime settimane il valore sembra essersi assestato attorno ai 2.500 dollari.
Ma quali sono le ragioni di questa crescita? “I bitcoin, in effetti, sembrano essere diventati l’oro del 21° secolo: un bene rifugio per investitori in fuga dalle crisi”, spiega a La Stampa Paolo Tasca, direttore del UCL Center for Blockchain Technologies di Londra. “Il caos che la cancellazione delle banconote da 500 e 1.000 rupie ha provocato in India, l’instabilità economica in Venezuela e la rigida regolamentazione sugli investimenti esteri in Cina sono alcune delle ragioni che hanno spinto in alto il valore dei bitcoin; così come la fiducia sempre crescente da parte dei millennials nei confronti di un bene completamente digitale”.
Non stupisce, allora, che i bitcoin non attraggano più le attenzioni solo degli speculatori – che potrebbero causare l’esplosione della bolla delle criptomonete – ma anche di chi vuole investire i propri risparmi sul lungo termine (nella speranza che la crescita continui) e addirittura dei fondi pensione. Negli Stati Uniti, per esempio, sta facendo molto parlare Bitcoin IRA, il primo fondo pensione privato interamente in bitcoin approvato dall’IRS (l’agenzia delle entrate statunitense): “Per il momento, in Europa non esiste niente di simile, perché le normative UE non consentono ai fondi pensione di investire in bitcoin o in altri beni caratterizzati da una tale volatilità”, prosegue Paolo Tasca. “Inoltre, perché dovrei fidarmi di una compagnia privata che investe in bitcoin per la mia pensione quando possono comprarli da solo con un paio di click? Qualunque cittadino italiano può comprare bitcoin attraverso vari exchange, italiani o esteri, come Kraken, Coinbase, BTC-E e altri ancora”.
Il fatto che, almeno in questi ultimi mesi, i bitcoin abbiamo costantemente preso valore non rappresenta però l’unico vantaggio: “Tra gli altri aspetti importanti, va sottolineato che non c’è nessuna entità centrale che ‘stampa’ bitcoin e che può quindi influire sul suo valore o regolarlo. Questo significa che il valore delle criptomonete si basa esclusivamente sull’economia di mercato”, continua Tasca. “I bitcoin, grazie alla sicurezza della blockchain, sono inoltre al riparo da ogni tipo di frode e, volendo, possono garantire l’anonimato”.
Fin qui, gli aspetti positivi. Ma se qualcuno volesse davvero investire in bitcoin sul lungo termine, com’è nel caso dei fondi pensione, farebbe bene a rifletterci a lungo, perché i rischi non sono da poco: “Le criptovalute sono soggette a una volatilità elevatissima, che nel giro di pochi giorni può portare il valore a variare anche del 30%”, prosegue Paolo Tasca. In effetti, sul finire di maggio, il prezzo dei bitcoin ha raggiunto il massimo di 2.800 dollari per poi crollare del 20% nel giro di poche ore, scendendo a 2.200 dollari e mandando in fumo quasi 4 miliardi di dollari.
“Queste variazioni improvvise e importanti hanno portato molti consulenti finanziari ad avvisare chi investe in bitcoin di prepararsi a subire perdite anche molto gravi”, spiega ancora il direttore di UCL. “I balzi dei bitcoin hanno generato la diffusa opinione che il loro prezzo sia determinato più dalla speculazione che da un vero valore intrinseco”. Di conseguenza, per quanto riguarda gli investimenti non speculativi, i bitcoin possono essere lucrativi quanto distruttivi: “Per questo è difficile immaginare che entrino nei classici portafogli di investimenti, almeno finché la volatilità non si attesterà almeno attorno al 5%”.